Il Pallone d’oro 2013 è Cristiano Ronaldo.
L’asso portoghese del Real Madrid è stato premiato da Pelè. A Ribery non è bastato il Triplete. Miglior allenatore l’ex tecnico del Bayern Monaco, Jupp Heynckes Orlando Sacchelli C’erano tre grandi favoriti alla vigilia: Cristiano Ronaldo, Ribery e Messi. Alla fine il Pallone d’oro 2013 è andato al primo. Era CR7 in “pole position ” anche se giravano voci sul fatto che i giornalisti gli avrebbero preferito l’attaccante francese del Bayern Monaco. “Non ho parole per descrivere questo momento” ha detto il portoghese, scoppiando in lacrime sul palco di Zurigo. “Sono molto felice. Ringrazio tutti i miei compagni del Real Madrid, la mia famiglia che è qui questa sera, è un orgoglio enorme, non potete capire quanto sia difficile vincere questo trofeo, è un momento molto emozionante per me”. Ronaldo ha voluto ricordare Eusebio, recentemente scomparso, e ha ringraziato la sua compagna, il suo agente e il suo presidente, Florentino Perez, in sala ad applaudirlo. L’ultima volta che il portoghese aveva portato a casa il titolo era il 2008. La prima e unica volta per lui. In sei anni ha macinato gol a raffica, sfornando centinaia di assist e conquistando titoli. Ma, sul suo cammino, si è sempre trovato davanti un certo Messi, uno in grado di mettere in fila quattro palloni d’oro consecutivi. Cosa mai accaduta nella storia. Stavolta, però, Cristiano Ronaldo era sopra a tutti. I numeri (da capogiro) del 2013 lo confermano: miglior realizzatore in Europa nell’anno solare con 69 gol fra Liga, Champions e Coppa del Re. In chiave nazionale, fondamentali le quattro reti con cui, tra andata e ritorno, ha stritolato la Svezia nei playoff Mondiali e ha trascinato i suoi compagni a Brasile 2014. Cristiano Ronaldo è l’unico portoghese ad aver vinto due volte il Pallone d’Oro: prima di lui, ma per una sola edizione, se lo erano aggiudicati Luis Figo nel 2000 ed Eusebio, scomparso poche settimane fa, nel 1965. All’ex allenatore del Bayern Monaco, Jupp Heynckes, è andato il titolo di migliore allenatore. Ha battuto la concorrenza dell’ex tecnico del Manchester United, Alex Ferguson, e dell’attuale guida del Borussia Dortmund, Jurgen Klopp. Heynckes, 68 anni, è stato il condottiero del Bayern Monaco nella passata stagione culminata con la conquista di Bundesliga, Champions League e Coppa di Germania. Coi bavaresi ha vinto anche altri due campionati (’89 e ’90) e tre Supercoppe tedesche (’87, ’90 e ’13) e nel suo palmares vanta anche una Champions League (1998) e una Supercoppa di Spagna (1997) conquistate sulla panchina del Real Madrid. Ma torniamo ai calciatori. Nella speciale lista dei 23 candidati c’era un solo italiano, Andrea Pirlo. Non ce l’ha fatta, anche perché non è più il Pirlo di una volta e la sua Juventus, nonostante i successi in Italia, non brilla in Europa. Sarà per la prossima volta… Pallone d’oro alla carriera a Pelè Un premio speciale, il “Pallone d’oro alla carriera”, è andato a Edson Arantes do Nascimento, conosciuto in tutto il mondo come Pelè. Il grandissimo campione brasiliano non aveva mai ricevuto il premio perché non ha mai giocato in un club europeo. Lo stesso Pelè aveva affermato: “Ho vinto tre Coppe del Mondo ma nel periodo in cui il Pallone d’oro non era disponibile per i non europei. Oggi la Fifa ha deciso di assegnarmene uno”. Ed è difficile dire che non fosse meritato. Fonte News: www.ilgiornale.it
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