Una donna di 69 anni è ricoverata per meningite all’ospedale di Ponte a Niccheri, a Firenze.
Con questo, salgono a 21 i casi registrati in Toscana dell’inizio dell’anno. La donna, residente a Pontassieve (Firenze), è arrivata in ospedale nella notte di mercoledì scorso con febbre alta dal giorno precedente e chiari segni di sepsi. Ricoverata nel reparto di malattie infettive, è risultata positiva all’esame per la tipizzazione del meningococco di tipo C, e sono in corso gli accertamenti per appurarne il tipo. I servizi di prevenzione e igiene pubblica della Asl hanno già contattato le persone entrate in contatto con la donna – all’incirca una trentina di cui 13 sanitari – a cui è già stata effettuata la necessaria profilassi antibiotica. Nel 2015 il meningococco di tipo C ha colpito 16 persone in Toscana, quattro delle quali, tre a Empoli e una a Montevarchi, sono decedute. Gli altri quattro casi registrati sono stati 2 di meningite B, 1 di W e 1 non tipizzato.
Fonte:ANSA
COME SI TRASMETTE LA MENINGITE COSA SI DEVE E NON SI DEVE FARE
La maggior parte dei casi di meningite, sia virale sia batterica, deriva da infezioni contagiose che si diffondono attraverso le minuscole gocce di liquidi provenienti dalla gola e dal naso di una persona infetta. Le goccioline possono essere trasportate dall’aria quando la persona tossisce, ride, parla o starnutisce. Poi possono infettare le altre persone che le respirano oppure che, dopo averle toccate, portano le mani al naso o alla bocca.
L’infezione si trasmette anche condividendo alimenti, bicchieri, stoviglie, fazzoletti o asciugamani con una persona infetta. Alcuni agenti infettivi si possono diffondere attraverso le feci, quindi chi entra in contatto con le feci, ad esempio un bambino non abituato a lavarsi le mani, può contrarre l’infezione.
Nella maggior parte dei casi l’infezione si diffonde tra persone che vivono a stretto contatto, ad esempio tra coloro che vivono vive nella stessa casa oppure si espongono all’agente infettivo baciando la persona infetta o condividendo bicchieri e stoviglie. Il contatto casuale a scuola o sul posto di lavoro con una persona infetta di solito non trasmetterà l’agente infettivo.
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