Famiglie senza un tetto, nel senso letterale del termine, o che comunque non possono far ritorno nelle loro abitazioni al momento inagibili; negozianti danneggiati; cittadini con la macchina distrutta.
Oggi a Firenze la vera emergenza sono queste persone. I nuclei familiari sfollati, saliti nel frattempo a 28 (più altri cinque a Bagno a Ripoli), hanno ricevuto tutti una sistemazione provvisoria (a Firenze molti presso l’hotel Raffaello). Ma chi pagherà i danni? Si attende l’attivazione dello stato di emergenza chiesto dal sindaco a Regione e Governo. Nardella si è detto fiducioso e ha spiegato che in giornata saranno comunicate le modalità per chiedere il risarcimento dei danni ai privati. Il sindaco, dopo aver azzerato il canone sul suolo pubblico per i cantieri destinati alle riparazioni, ha illustrato le ipotesi di istituire un fondo per le auto danneggiate e di tagliare l’Imu sulle case lesionate, provvedimenti che sta valutando insieme all’assessore al bilancio Lorenzo Perra. Procedono invece i lavori su Lungarno Colombo, che potrebbe riaprire in 48 ore, in anticipo rispetto alle previsioni. Anche i profughi ospitati a Firenze danno una mano a togliere i rami. Ci sono poi i danni alle alberature, alle scuole, agli impianti sportivi, al parco dell’Albereta e all’Anconella: ancora presto per una stima complessiva.
Discussion about this post