Circa 300 uomini della Guardia di Finanza sono al lavoro per sgominare un giro di prostituzione cinese che ha la sua base a Prato e vede coinvolto anche un pubblico ufficiale pratese. Sono state eseguite 60 perquisizioni di locali tra appartamenti e centri massaggi. Le persone denunciate sono 38: 22 cinesi e 16 italiani. coordinata dalla Procura della Repubblica pratese, ha portato ad individuare una struttura che avrebbe fatto arrivare ragazze dalla Cina appositamente per inserirle in un circuito di prostituzione. Tra gli indagati italiani ci sono gli otto proprietari di appartamenti sequestrati a Prato all’interno dei quali si svolgeva l’attività di sesso a pagamento di 22 ragazze orientali.
Ogni volta che indaghiamo su questi fenomeni ci troviamo davanti ad un’area paludosa”. Lo ha detto il procuratore di Prato, Giuseppe Nicolosi, parlando del sistema di connivenza tra la criminalità e il pubblico ufficiale pratese indagato per corruzione nell’inchiesta su un giro di prostituzione cinese. Il pubblico ufficiale, sul quale non sono stati forniti particolari, è sospettato di aver messo in atto “scambi e favori” con gli altri indagati, che sono accusati sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. “Questa palude – ha aggiunto Nicolosi riferendosi anche a recenti inchieste pratesi che hanno visto coinvolti pubblici ufficiali – è quanto di più pericoloso di possa essere: noi non faremo sconti a nessuno”.
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