L’abete di plastica sorpassa l’abete naturale. E’ la prima volta. 1 toscano su 2, secondo un sondaggio web di Coldiretti Toscana realizzato in occasione dell’Immacolata, il tradizionale giorno dell’8 dicembre dedicato all’allestimento del presepe e l’albero di Natale, addobberà un abete di plastica (o di altri materiali) preferendolo all’alberello vero.
L’abete naturale, di cui la Toscana è la capitale nazionale con oltre 3milioni di esemplari coltivati concentrati tra il Casentino, Valtiberina e Pistoia, resiste nel 38% delle case dei toscani. Il 12% ha invece confessato che non allestirà nessun albero rinunciando quindi ad uno dei simboli delle festività. Un dato, quest’ultimo, sostanzialmente il linea rispetto al passato (info su www.toscana.coldiretti.it). Che le abitudini, anche a Natale, siano cambiate per effetto della crisi lo sanno bene anche i produttori di alberi. L’albero post-crisi è più leggero e più “corto” (tra 1,2 ed 1,8 metri) rispetto al passato quando andava di moda imponente ed altissimo (fino a 2 metri), meno ingombrante per trovare posto anche negli appartamenti e soprattutto più facile da ricollocare in un balcone o in un terrazzo finite le feste. “L’abete naturale, a differenza di abeti di plastica e fatti con altri materiali, non inquina, non arriva dall’estero e non deve quindi percorrere migliaia di chilometri per giungere a destinazione e sostiene un settore importante che ha una funzione di manutenzione del territorio montano fondamentale. – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – L’albero naturale concilia perfettamente il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente e del nostro territorio”.
La scelta che porta sempre più consumatori ad acquistare abeti di plastica è principalmente un fattore economico. Costano di meno. Il consumatore non tiene però conto del fattore ambientale: mediamente per ogni albero di plastica del peso di 10 chili prodotto vengono immessi in atmosfera 30 chilogrammi di CO2. A quell’albero serviranno fino a 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. Discorso ben diverso per gli abeti naturali che invece hanno anche un ruolo di “salvaguardia” del nostro ecosistema e della nostra salute. Ogni albero di Natale vero “assorbe” 47 grammi di CO2. Un ettaro di alberelli produce, dati alla mano, qualcosa come ossigeno per 45 persone. “Gli alberi naturali – spiega Marcelli – sono coltivati soprattutto in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. E’ un comparto di cui sentiamo parlare solo in occasione delle festività ma la cui funzione è importante lungo tutto l’anno”. Coldiretti consiglia di assicurarsi sempre che l’abete naturale sia accompagnato da una carta d’identità che ne attesti l’indicazione dell’azienda di produzione e l’iscrizione al registro fitosanitario. “In questo modo – conclude Marcelli – sarete sicuri di acquistare un abete vero italiano”.
Fonte notizia:
Comunicato stampa Coldiretti Toscana
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