Il fermo è scattato nella notte: un senegalese di 27 anni è accusato di omicidio aggravato per l’assassinio di Ashley Olsen. Cheik Diaw, questo il nome dell’uomo, ha ammesso in parte le sue responsabilità, negando però di aver ucciso volontariamente.
Il giovane ha raccontato di aver incontrato Ashley in un locale e di essere andato a casa sua. Lì i due hanno avuto un rapporto sessuale ma poi hanno litigato, lui l’ha spinta e lei ha battuto la testa. In effetti l’autopsia ha riscontrato sul cadavere anche due fratture al cranio. Dopo un rapporto sessuale lei ha cercato di mandarlo via da casa in maniera brusca e dicendo che stava per arrivare il suo fidanzato. Lui ha risposto: “Non sono mica un cane” e l’ha spinta, facendole battere la testa. Secondo la procura invece lui l’avrebbe colpita alla testa o gliela avrebbe fatta sbattere su una superficie, strangolandola poi con un laccio o una catenina quindi nessun gioco erotico, ha spiegato il procuratore Creazzo, ma solo un rapporto sessuale tra due persone non lucide: quasi certamente avevano bevuto molto, gli esami tossicologici diranno se Ashley avesse anche assunto droghe.
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