Pediatri, dirigenti d’azienda e agenti di viaggio: sono i destinatari dei 23 avvisi di chiusura delle indagini iniziate nel 2014, quando a novembre scattarono le manette per alcuni professionisti.
Le accuse sono di corruzione in concorso e false fatturazioni. In base alla ricostruzione della procura di Pisa, alcune aziende farmaceutiche compravano buoni viaggio presso agenzie compiacenti per un valore di decine di migliaia di euro, poi gli informatori scientifici li usavano per “ricompensare” i pediatri che sponsorizzavano i loro prodotti (latte in polvere e non solo) consigliandoli ai pazienti a discapito di quelli di aziende concorrenti. Le indagini, che partirono dopo una segnalazione anonima ai Nas di Livorno, hanno ricostruito costosi viaggi internazionali e di piacere per i medici e i loro familiari, pagati in tutto o in parte da case farmaceutiche e mascherati come appuntamenti congressuali. Tra i “premi”, oltre ai viaggi, ci sarebbero stati anche regali come climatizzatori e smartphone di alta gamma.
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