Quella di via Spaventa è un’occupazione abusiva, al pari di quella all’ex Aiazzone di Sesto Fiorentino: è la posizione che il sindaco di Firenze Dario Nardella ha ribadito anche oggi, parlando del gruppo di Somali che ha fatto irruzione nel palazzo dei Gesuiti.
Si tratta della maggior parte delle persone che hanno abitato abusivamente nel capannone all’Osmannoro, fino alla notte del rogo che li ha costretti a scappare e che ha ucciso uno di loro, Ali Muse. “Siamo disponibili a dare loro una sistemazione provvisoria – spiega Nardella – così come siamo anche pronti con le forze dell’ordine allo sgombero, per il quale tuttavia è necessaria la richiesta del proprietario dell’immobile”. Serve quindi che il primo passo lo facciano i Gesuiti, che finora hanno sì denunciato l’occupazione ma non hanno fatto richieste di liberare l’edificio. “I somali devono rispettare le leggi dello Stato come tutti i cittadini – ha sottolineato il sindaco – Noi non possiamo dare gratuitamente delle case perfino tenendoli tutti e 90 insieme come chiedono, faremmo un’ingiustizia verso tutti gli altri cittadini italiani o immigrati, che hanno gli stessi diritti”. E domani alle 12 ci sarà in prefettura un nuovo vertice del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con i sindaci del territorio, per confermare le disponibilità dei vari comuni a fare la loro parte nel garantire un tetto in emergenza ai Somali.
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