Effetto della legge regionale del 2012 che ha riformato (e ridotto a sei) i consorzi di bonifica: il tributo pagato da chi possiede un immobile e riceve un beneficio dalla manutenzione dei corsi d’acqua arriverà in modo uniforme a tutti i cittadini toscani. Anche a quelli che non lo pagavano finora, come a Lucca, Siena e in gran parte di Firenze, dove finora i bollettini arrivavano solo a 31mila proprietari a Novoli, Peretola, Brozzi e Galluzzo. A inizio estate, invece, il tributo di bonifica sarà recapitato a 182mila fiorentini (ma chi già lo pagava avrà un alleggerimento del 5% sul vecchio importo). L’importo della tassa varia in base al valore dell’immobile, ma l’Anbi – l’associazione dei sei consorzi toscani – calcola che l’80% dei cittadini pagherà meno di 50 euro. In tutto il gettito previsto nella nostra regione è di 80 milioni.
PERCHE’ AUMENTANO I CONTRIBUENTI?
Con la riforma del 2012 i Consorzi di bonifica hanno acquisito competenze su corsi d’acqua che prima spettavano a comunità montane e ad altri enti locali, che in alcuni casi non si finanziavano con il tributo. Adesso sono affidati ai consorzi circa 39mila km di corsi d’acqua, +30% rispetto al passato. Non rientrano nelle competenze dirette dei Consorzi i grandi fiumisu cui competenze, poteri decisionali e progettuali restano affidati a Comuni, Province e Regione, che comunque si avvalgono quotidianamente dei Consorzi di Bonifica, con i relativi mezzi e personale, per l’esecuzione materiale dei lavori.
Ascolta l’intervista al presidente di Anbi, Marco Bottino.
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