Un funzionario dell’Estar, l’ente regionale che provvede agli acquisti sanitari per le Asl toscane, è finito ai domiciliari con l’accsua di corruzione. L’indagine condotta dalla guardia di finanza ruota soprattutto attorno all’acquisto del magazzino per i farmaci a Calenzano, comprato per 17 milioni di euro dalla Difin spa, società a cui spettavano anche i lavori di adeguamento. Secondo le accuse, il funzionario dell’Estar Roberto Borchi avrebbe indotto l’amministratore della Difin a ricambiare con alcuni “favori”, come l’assegnazione della progettazione dei lavori ad un ingegnere, S.V., a sua volta indagato. Parte del compenso al professionista, 250mila euro, sarebbe stato in parte poi girato a Borchi attraverso incarichi di progettazione affidati a due architetti – Ranieri Nidi e Fabio Cenni – finiti agli arresti domiciliari con il funzionario dell’Estar. Inoltre, l’amministratore della Difin sarebbe stato indotto a concedere l’assegnazione dei successivi lavori di ristrutturazione e pulizia, per un importo di 5 milioni di euro, al Gruppo Sei srl, società che per gli investigatori sarebbe stata amministrata di fatto da Borchi. L’appalto poi non fu eseguito dal Gruppo Sei per mancanza di garanzie bancarie. Al centro delle indagini anche altre tre gare per un importo totale di mezzo milione: quella per il sistema antincendio nello stesso magazzino di Calenzano, quella per il condizionamento della palazzina 14 nel complesso di San Salvi e quella per la riparazione del tetto sempre della palazzina 14.
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