Ideazione e regia sono di Monica Morini e Bernardino Bonciani, con la collaborazione alla drammaturgia di Annamaria Gozzi e il coordinamento di Marco Aicardi.
Una finestra aperta su storie invisibili, un orecchio rovesciato su un canto che attraversa i mari e i deserti, uno spazio e un tempo per lasciare un segno. Storie incise nella polvere e nella carne, scintille di memoria, passi protesi in avanti e occhi che guardano indietro.
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Il progetto teatrale si inserisce nei programmi di intervento per l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati a Reggio Emilia. Il teatro assume una dimensione sociale, di cura della persona, oltre che di trasmissione della cultura. I migranti/attori ci rivelano sguardi e prospettive che non possiamo conoscere se non incontrandoli, mettendoci in ascolto.
Energia, slancio vitale, speranze di futuro che meritano di essere ri-conosciute, senza smorzarsi sopite nelle attese di un respingimento, di un diniego. Arrivati con niente portano tutto sé stessi, ci arricchiscono di nuove parole, suoni, idee, cuore, braccia e gambe. Ci aiutano a ricordare la dignità di ogni persona.
Dopo i premi e l’attenzione dei media nazionali e internazionali, lo spettacolo di Calenzano inaugura il nuovo tour dello spettacolo. Nelle settimane a seguire sono previste repliche a Brescia, Trento, Repubblica di San Marino, Ferrara e Bologna.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito de Il Teatro delle Donne.
Fonte: comunicato stampa
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