Una folla di persone ha salutato questa mattina Sofia De Barros, la bambina morta lo scorso 30 dicembre all’età di otto anni per le conseguenze della leucodistrofia metracromatica, una rara malattia neurodegenerativa. Il funerale, celebrato da padre Bernardo Gianni, si è svolto alla basilica di San Miniato al Monte. Ad accompgnare i genitori di Sofia, Guido e Caterina, c’erano le altre famiglie di “Voa Voa”, l’associazione che il babbo e la mamma della piccola hanno creato per il sostegno ai bambini colpiti da malattie rare. Presente anche il cantante Nek, che in questi anni è stato molto vicino alla famiglia De Barros e a “Voa Voa”: per l’occasione è stata fatta ascoltare una sua canzone inedita, con cui l’artista ha messo in musica una poesia di Guido. Ai partecipanti è stato consegnato un laccio da mettere al braccio, di colore blu, quello preferito da Sofia. All’uscita dalla chiesa della piccola bara bianca c’è stato un lancio di palloncini bianchi e blu. “Non ci sono rimpianti – hanno detto Guido De Barros e Caterina Ceccuti -. Tutto quello che abbiamo fatto è stato per il bene di Sofia e abbiamo voluto fare squadra anche con altre famiglie” che hanno figli in condizioni simili.
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