Nel buio della Sala d’Arme di Palazzo Vecchio avvolta da videoproiezioni a 360 gradi, uno sciamano d’altri tempi appare dalla penombra borbottando una filastrocca: conduce grandi e piccini in un viaggio nel tempo con Zeus, gli elefanti, gli uomini bianchi, quelli neri ed un bambino, Nelson Rolihlahla Mandela, detto Guastafeste. Che con soli tre passi, da un isola, rese libera tutta l’Africa…
Inizia così lo “La libertà di chiamarsi Madiba”, spettacolo che racconta Nelson Mandela ai bambini, in programma nei pomeriggi di sabato 5 e domenica 6 maggio nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio nell’ambito della rassegna Firenze dei bambini 2018. Sono previste tre repliche ogni giorno, alle ore 14, 15 e 16, tutte a ingresso libero fino a esaurimento posti.
Organizzata da Associazione Nelson Mandela Forum, Comune di Firenze e MUS.E, la due giorni si inserisce tra le iniziative fiorentine organizzate nel centenario della nascita di Nelson Mandela.
“La libertà di chiamarsi Madiba – Nelson Mandela raccontato ai bambini” è lo spettacolo scritto da Edoardo Zucchetti, che ne cura la regia, e Maurizio Lombardi, in scena.
Ecco l’intervista
Ogni replica può ospitare 50 bambini, seduti in cerchio al centro della Sala d’Arme, mentre agli adulti sono riservate sedute ai lati.
“La libertà di chiamarsi Madiba” ripercorre le tappe della crescita e dell’impegno politico di Nelson Mandela. Partendo dalla creazione dell’universo, passando per il colonialismo ed affrontando il tema dell’apartheid. Il tutto coadiuvato da una scenografia virtuale a 360 gradi appositamente studiata per la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio.
Sempre sabato 5 e domenica 6 maggio presso il Mandela Memorial del Mandela Forum, Filippo Baglioni e Isabella Quaia presenteranno “Nelson di cristallo”, performance interattiva per bambini ideata da Patrizia Mazzoni (orari: sabato 15.30 e 16.30 – domenica: 16.30 e 17.30 – ingresso libero): la storia del detenuto politico Mandela, raccontata attraverso la favola di Gianni Rodari “Giacomo di cristallo”. Una storia vibrante di determinazione, passione, perdono e libertà.
Con il sostegno di Fondazione CR Firenze e unicoopfirenze.
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