Serena Dandini, direttirce artistica dell’evento, ha deciso di approfondire il passato storico fiorentino e rileggere la cultura in chiave espressamente femminile. L’ispirazione è giunta da Anna Maria Luisa de’ Medici, ultima figura della dinastia medicea e rappresentante simbolo del mecenatismo. Nel suo testamento lasciò infatti allo Stato toscano la maestosa collezione d’arte di famiglia, concorrendo in modo decisivo alla rilevanza artistica di Firenze nel mondo.
Con questo festival si accede finalemente un riflettore sui telenti femminili, si portano alla ribalta capacità, biografie e professionalità differenti, si mostrano le infinite voci del talento femminile.
Nel suo libro “Il catalogo delle donne valorose” la conduttrice scrive: “(…) le esponenti di quella che una volta veniva chiamata “l’altra metà del cielo” hanno fatto la storia, contribuendo all’evoluzione dell’umanità in tutti i campi possibili: dall’arte alla letteratura, dalla scienza alla politica, non trascurando la cibernetica e la fisica quantistica; ma per uno strano sortilegio raramente vengono ricordate, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tantomeno sono riconosciute come maestre e pioniere: in sintesi, si fa fatica a intestar loro persino una strada periferica.”