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Fedez, il discorso sul palco del Primo Maggio

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Federico Luce in arte Fedez non nasconde che da tempo sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione sul tema del Ddl Zan (la legge contro l’omotransfobia in questi giorni calendarizzata al senato), utilizzando la sua notorietà e la sua immagine per dare voce a chi non ne ha.

Ha deciso che la sua prima volta sul palco del 1° maggio dovesse essere memorabile e così è stato, ha deciso proprio di utilizzare quel palco per portare avanti la sua battaglia, a quanto pare ostacolata già in partenza dai vertici Rai che hanno voluto conoscere il testo del suo discorso, che riportiamo qui sotto:

“Mi assumo le responsabilità di ciò che dico e faccio. Sappiate che il contenuto di questo discorso è stato definito come inopportuno dalla vice direttrice di Rai Tre. Buon Primo Maggio e buona festa dei lavoratori, anche a chi un lavoro ce l’ha e non ha potuto svolgerlo, da oltre un anno. E quale migliore occasione per celebrare la festa dei non lavoratori se non un palco?Per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa. Caro Mario (Draghi, ndr), io capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese, però non dimentichiamo che il numero dei lavoratori del Calcio e il numero dei lavoratori dello Spettacolo si equivalgono. Quindi non dico di spendere qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da quest’emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni Quaranta e mai modificate a dovere sino ad oggi. Quindi Caro Mario, come si è esposto nel merito della SuperLega con grande tempestività sarebbe altrettanto gradito il suo intervento per il mondo dello spettacolo.Due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari. Ecco Ostellari, ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare quindi massima espressione del popolo, che è già stato approvato alla Camera, come il ddl Zan può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo. Cioè se stesso. Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza, vorrei decantarvi un po’ dei loro aforismi. «Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno», Giovanni De Paoli consigliere regionale Lega Liguria. «I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali», Alessandro Rinaldi consigliere per la Lega Reggio Emilia. «Gay vittime di aberrazioni della natura», Luca Lepore e Massimiliano Bastoni consiglieri comunali leghisti. «I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie», Alberto Zelger consigliere comunale della Lega Nord a Verona. «Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza» Stella Khorosheva candidata leghista. «Fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay», candidata della Lega Giuliana Livigni.Qualcuno come Ostellari ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al ddl Zan e allora vediamole queste priorità: il Senato non ha avuto tempo per il ddl Zan perché doveva discutere l’Etichettatura del vino; la riorganizzazione del Coni; l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano; e per non farsi mancare niente il reintegro del vitalizio di Formigoni. Quindi secondo Ostellari probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza. Ma a proposito di diritto alla vita, il presidente dell’associazione Pro-vita, l’ultracattolico e antiabortista Jacopo Coghe amicone del leghista Pillon in questi mesi è stato la prima voce a sollevarsi contro il ddl Zan. L’antiabortista non si è accorto però che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Quindi cari antiabortisti, caro Pillon purtroppo avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori, e non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa. Che brutta storia”

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